La campagna contro i botti illegali ricordando Aurora, Sara e Samuel, morti nell’esplosione a Ercolano
"I botti non fanno festa, spezzano vite". Questo lo slogan utilizzato dal Comune di San Giorgio a Cremano, nel Napoletano, per sensibilizzare la cittadinanza contro l'acquisto e l'utilizzo di botti illegali per gli imminenti festeggiamenti di Capodanno. L'intento dell'amministrazione comunale è anche quello di ricordare Aurora e Sara Esposito, gemelle di 26 anni e Samuel Tafciu, 18 anni, i tre giovani morti lo scorso 18 novembre nell'esplosione di una fabbrica clandestina di fuochi d'artificio illegali a Ercolano. Nelle locandine che accompagnano la campagna di sensibilizzazione, infatti, si vedono tre sedie danneggiate e insanguinate con i nomi dei tre ragazzi.
"Un episodio che tocca le coscienze di tutti, ma che deve farci riflettere profondamente e in maniera concreta mettendo fine, una volta per tutte, a questa cattiva abitudine di far esplodere i botti per dare il benvenuto all’anno nuovo. Aurora, Sara e Samuel quest’anno non festeggeranno l’arrivo del 2025, perché sono morti proprio mentre preparavano quei botti che sarebbero dovuti servire per far festeggiare in modo folle qualcun altro" ha scritto sui social Giorgio Zinno, sindaco di San Giorgio a Cremano, a proposito della tragedia di Ercolano.
"Non possiamo permettere più – prosegue Zinno – che una festa si trasformi in lutto. In un attimo si passa da cenone di festa a strage. La vita vale molto di più di qualche minuto di botti, soprattutto se illegali e pericolosi. Ogni anno mettiamo in campo campagne anti-botti e facciamo educazione nelle scuole, per informare i cittadini sui rischi legati all'uso improprio dei botti, eppure accadono ancora incidenti che causano feriti gravi e segnano vite per sempre. Abbiamo necessità di promuovere un approccio responsabile e rispettoso verso il Capodanno".